Sambenedettese la prima squadra con l’ autogestione

Scritto il 27th marzo, 2006 Autore: admin.
Categorie: Samb, solidarieta. Letto 331

La Samb Siamo Noi

Da tre giornate la Sambenedettese va in campo ma la panchina è vuota. A comandare è l’ assemblea dei giocatori, che hanno nominato i compagni più esperti, Gianluca Colonnello e Gianluca Zanetti, a guidarli. Gli effetti dell’ autogestione sono positivi, quattro punti in tre giornate, una sconfitta immeritata domenica scorsa in casa con la Salernitana, davanti a quattromila tifosi entusiasti per il nuovo corso di democrazia assoluta. «E quello che facciamo lo dobbiamo a noi e alla città, che ha una sua storia» dice Colonnello, 33 anni, un passato spesso in A con il Pescara, il Lecce e il Perugia. E’ una tappa estrema di una vicenda che ha bruciato in sei mesi un paio di presidenti e quattro-cinque allenatori, alcuni di nome, come Galderisi, Dossena e Giannini. Con un ultimo show in Comune, una rissa tra i tifosi e l’ attuale proprietario, Antonio Soldini, che si è conclusa con feriti e un arresto, davanti a un esterrefatto Antonio Di Pietro, che si è ritrovato Soldini in lista nell’ Italia dei Valori. Dopo che a febbraio è andato via l’ ultimo allenatore (Chimenti, una partita e una vittoria a Fermo), i giocatori si sono riuniti e si sono affidati a Colonnello e Zanetti. «Noi dirigiamo gli allenamenti, prepariamo la partita scegliamo la formazione. E’ dura mandare in panchina o in tribuna dei compagni, ma tutti obbediscono e ci rispettano» racconta Colonnello. Ma i due consoli della squadra non sono autocrati. «Noi non siamo allenatori, siamo calciatori che aiutano altri calciatori. E poi siamo i primi a chiedere consigli ai compagni, a chiedere se conoscono qualcuno degli avversari, se ci danno indicazioni sulle loro caratteristiche. Il portiere Concetti ci aiuta con delle tabelle di preparazione che gli passa un amico allenatore». Eh già, perché la panchina è vuota in senso assoluto, alla Samb non ci sono né il preparatore dei portieri, né l’ allenatore in seconda, né il preparatore atletico, nessuno. «Le nostre scelte non provocano gelosie, anzi, siamo più uniti di prima. La differenza con il passato è proprio l’ impegno di tutti. E con noi gioca anche chi non giocava prima, come il 19enne Angeletti, che abbiamo fatto esordire domenica scorsa e che ha giocato molto bene». C’ è aria di riconferma per Angeletti per la partita di domenica fuoricasa contro il Cittadella, ieri c’ è stata la partitella in famiglia, come nelle squadre normali. «Cerchiamo di fare le cose per bene. Nessuno si lamenta e domenica siamo usciti tra gli applausi anche se avevamo perso. Ma certo stiamo facendo qualcosa al di là di quello che ci spetta. Siamo provati, ma non molliamo». La situazione societaria è ingarbugliata, Soldini assicura di avere pagato gli arretrati, i giocatori hanno messo in mora la società, Di Pietro, non potendosi liberare del suo candidato, vuole che si liberi almeno della Samb. La società aspettava l’ ultima tranche di un contributo comunale, 75mila euro, che è sospeso, tanto più che il Comune è commissariato. E se in serie A, a Udine, Sensini non poteva sedere in panchina e Giampaolo ad Ascoli non può essere l’ allenatore, a San Benedetto è tutto normale: la panchina vuota non è contro i regolamenti. – CORRADO SANNUCCI

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