7 giugno 1981

Scritto il 7th giugno, 2013 Autore: .
Categorie: Come eravamo, solidarieta, Tematiche ultras, video samb. Letto 4.791

un momento del video sul rogo Ballarin

San Benedetto del Tronto, domenica 7 giugno 1981; nella Curva Sud dello Stadio Fratelli Ballarin divampa un incendio mentre sta per iniziare l’incontro di calcio Sambenedettese-Matera che sancirà la promozione in serie B della squadra marchigiana.
In un clima di grande festa, circa 7 quintali di carta bruciano sotto 3500 persone che, per diversi minuti rimangono intrappolate sui gradoni della Curva Sud.
Il panico è totale: le chiavi delle porte delle uscite di sicurezza non si trovano, gli idranti non funzionano!!!
Si rimane impotenti davanti al crescere delle fiamme divenute sempre più alte e minacciose; molti fuggono alla disperata investendo altri che cadono rovinosamente a terra prede del fuoco che avanza impetuoso alimentato anche da un vento malefico (vento e fuoco).
Dove non c’è il fuoco si forma la calca e molte persone vengono spinte violentemente contro le reti di recinzione e il loro terrore è che queste reti, soprattutto quelle laterali nella parte più alta della curva, possano crollare e farli precipitare nel vuoto.

Fortunatamente non mancano gesti nobili ed eroici come quello del Signor Luciano B. che, rischiando la propria vita, salva dalle fiamme un bambino di 10 anni.
Questo accade mentre in campo, tutti, dai giocatori delle due squadre alla terna arbitrale e a chi si trova sul manto erboso, cercano impotenti di fare qualcosa.

Purtroppo, però, molti saranno i feriti e quelli più gravi, verranno trasferiti il giorno dopo nei centri ustioni specializzati d’Italia, a Roma, Cesena, Brindisi, Padova e Parma.
Dopo giorni di atroci sofferenze perderanno la vita Maria Teresa Napoleoni di 23 anni, segretaria presso una ditta calzaturiera e Carla Bisirri di 21 anni che da poco aveva iniziato l’attività in proprio di parrucchiera.
Entrambe avevano riportato ustioni del 1°,2° e 3° grado su più del 70% del loro corpo.
Maria Teresa era caduta tra le fiamme e si era rialzata nel disperato tentativo di fuga per poi, in un gesto istintivo, strapparsi gli abiti di dosso ma, sfortunatamente, ricadere a terra una seconda volta sul rogo sui gradoni di cemento in prossimità del maledetto sottopassaggio dell’entrata est della Curva Sud.
Carletta, così veniva chiamata amichevolmente Carla, già molto giovane aveva lavorato per diversi anni dalla parrucchiera di mia madre a Martinsicuro; ero un fanciullo e ogni volta che mi vedeva mi riempiva di coccole.
Viste le premesse il rogo del Ballarin può essere considerata una tragedia quasi annunciata.
Di sicuro è stata troppo e spesso dimenticata; e sono state dimenticate IN TUTTI I SENSI le vittime, i loro familiari e i sopravvissuti alcuni dei quali, ancora oggi dopo quasi trent’anni, devono sottoporsi a piccoli interventi di chirurgia plastica.
Quel 7 giugno 1981 avevo poco più di 12 anni e mezzo ed ero tra i 3500 della Curva Sud: io e la mia famiglia (c’erano tutti quel giorno allo stadio) arrivammo poco dopo le 15 (quasi due ore prima dell’inizio della gara).
La Curva Sud era già gremitissima.
In tutte le maniere, facendoci spazio tra la gente, riuscimmo a salire i gradoni fino a quando non trovammo posto nella parte più alta ed esterna, verso la tribuna coperta, proprio attaccati alla rete di recinzione.
Con me avevo un cappellino rossoblu con una “B” rossa sul davanti e la bandiera della Samb con due “B” rosse, una più grande al centro, sullo scudetto e l’altra più piccola lateralmente sopra il blu della bandiera.
Durante il rogo fummo violentemente spinti e schiacciati verso la rete dalla moltitudine di persone che fuggivano dalle fiamme e rischiammo di precipitare nel vuoto da un’altezza di circa 10 metri.
Ci fu un attimo che guardai in basso e vidi, attraverso la “BEATA” rete proprio “a piombo” sotto di me la tettoia dell’entrata sud della Tribuna Coperta.
Fu un miracolo se in quei lunghi e tragici minuti la rete di recinzione non crollò sotto il nostro peso…
Ho conservato la bandiera rossoblu che sventolavo quel giorno: in quei tragici momenti s’impigliò alla rete di recinzione strappandosi proprio nel suo cuore; un ricordo di quei lunghi e terribili minuti e la consapevolezza che, almeno per noi, andò bene…
Così iniziava il 7 giugno 1981 l’estate “nera” di San Benedetto del Tronto dove, appena tre giorni dopo, il 10 giugno, verrà rapito Roberto Peci, fratello di Patrizio il “Super pentito” delle Brigate Rosse.
Dopo 55 giorni di prigionia, il 3 agosto a Roma, Roberto verrà barbaramente ucciso.
Questo breve video è un dovuto ricordo verso chi da quel 7 giugno 1981 iniziava un lungo e doloroso calvario di vita.

Le videoimmagini sono tratte da “La videostoria della Sambenedettese calcio” e da “L’infame e suo fratello” (con sottotitoli in lingua inglese), rispettivamente degli autori Remo Croci e Luigi Maria Perotti ai quali va il mio Ringraziamento. Archivio stampa da “Il Messaggero” e “Il Resto del Carlino”. Brani da “Sette note in nero” (Bixio, Frizzi, Tempera 1977).

Di Luigi Tommolini

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16 commenti.

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ginuzz

Commento on maggio 17th, 2010. MyAvatars 0.2

Come dimenticare…… Avevo 15 anni, mi ustionai lievemente, con una gamba ingessata precedentemente scavalcai la rete x poi ricadere sul terreno di gioco.
Un Dramma che non mi ha mai abbandonato!…….

Vekkio R&B'72

Commento on maggio 19th, 2010. MyAvatars 0.2

Bellissimo,dettagliato,il racconto del signor Luigi,che fa rivivere una tragedia in un giorno di “festa”,della nostra amata Samba,l’unica nota stonata a mio parere per l’intera tifoseria,quello di non aver ricordato le 2 ragazze,son passati quasi trent’anni,in egual maniera,o forse non l’abbiam fatto,come abbiam fatto per tanti nostri fratelli RoosoBlu’ che ci hanno lasciato nel corso di questi anni CIOFFI,GIGI,NANDO…E TANTI TANTI ALTRI!!!Hasta Siempre Samba!!!

Icio

Commento on giugno 17th, 2010. MyAvatars 0.2

Sono un tifoso biancorosso del Vicenza, non ricordavo questa tragedia, all’epoca avevo 9 anni, emozionato e aldilà di ogni eventuale rivalità calcistica vi dico: non dimenticatele mai e non dimenticate mai chi salvò quel bimbo.
Forza Lane e forza Samb, meritate palcoscenici migliori !

antonio

Commento on agosto 6th, 2010. MyAvatars 0.2

non dimentichiamo ultras lazio

adolfo

Commento on ottobre 15th, 2010. MyAvatars 0.2

Sono un tifoso della Juve Stabia, navigando su internet mi sono imbattuto per caso in questo video. Non conoscevo per nulla questa tragica storia e trovo assurdo che non venga mai citata tra gli incidenti della storia del calcio italiano. Non dimenticate!!!

claudio 63

Commento on dicembre 16th, 2010. MyAvatars 0.2

sono uno della vecchia,18 anni all’epoca per puro caso scampatp alle fiamme scappando verso l’alto anziche’verso l’uscita…….che dire soltanto chi era in gradinata quel giorno sente ancora la puzza di carne bruciata,di pelle che si stacca come gomma da masticare dai corpi delle persone,le urla di dolore di gente che bruciava viva, e di angoscia di chi non trovava piu’ figli,fidanzate,amici….ma la samb quel giorno tornava in serie b e nonostante tutto la partita si gioco’lo stesso,ci furono i caroselli di auto dopo la partita e la tragedia passo’in secondo piano,perche’non ci si rendeva conto di cosa veramente fosse successo,solo dopo qualche tempo quando tornarono gli ustionati con i segni indelebili del fuoco sul viso,sulle braccia o sulle gambe ci si chiedeva il perche’di quella disgrazia e le domande rimanevano per lo piu’senza risposta come nei piu’classici dei casi all’italiana….perche’le porte d’ingresso si aprivano verso l’interno?perche’gli idranti non funzionarono e soprattutto dov’erano gli addetti alla sicurezza?Ma la cosa piu’allucinante fu che qualche pseudo tifoso a circa 30 km di distanza gioi’di tutto questo e lo ribadirono in coro nel loro stadio senza nessun provvedimento da parte di NESSUNO!!!!
PER NON DIMENTICARE RESTANDO VICINO A TUTTE LE VITTIME DEL ROGO DEL BALLARIN FIERO DI ESSERE UN VECCHIO LEONE DELLA MITICA GRADINATA SUD

paolo

Commento on maggio 1st, 2011. MyAvatars 0.2

Forse qualche amico della samb mi riconoscerà… (Gaetano, Marco, Guido) ma queste immagini mai viste prima mi hanno fatto tornare alla mente le meravigliose e spensierate estati passate a sbt anche in quegli anni. Ricordo questa tragedia per tutti i racconti dei miei amici presenti quel giorno e sinceramente mi sorprendo per il fatto che il nuovo stadio non sia stato intitolato a queste due provere ragazze. Un saluto a tutti, ci vedimao tra qualche mese…….ah…la mia fede calcistica? Lazio ma soprattutto antiromanista!!!

marco pesce

Commento on maggio 31st, 2011. MyAvatars 0.2

io era in venezuela quando mio padre comprò il giornale il corriere dello sport è abbiamo letto la notizia di questa tragedia.

marco pesce

Commento on maggio 31st, 2011. MyAvatars 0.2

io avvevo 20 anni quando ho letto di questa adsurda tragedia,30 anni non si può dimenticare,
un saluto x le famiglie delle 2 raggazze che perseno la vita
per vedere i nostri colori rosso-blu della nostra amata grande samb

F'69

Commento on giugno 14th, 2011. MyAvatars 0.2

MARIA TERESA E CARLA VIVONO NEI NOSTRI CUORI, NON LI DIMENTICHEREMO.

Pietro

Commento on luglio 25th, 2011. MyAvatars 0.2

Ho 49 anni ora e quel giorno ne avevo 19 doveva essere un giorno di festa per il nostro cuore rosso blu, e credetemi dopo aver scavalcato quella rete di cinta della curva sud,speravo ke anke gli altri c’e la facessero,non dimentichero’ mai Maria Teresa e Carla e il mio amico di quel epoca Gianfilippo rimasto ustionato a vita.

gabriele

Commento on agosto 10th, 2011. MyAvatars 0.2

io non cero ero militare ma con immenso dolore ancora ricordo quei fatti

Alessio

Commento on marzo 25th, 2012. MyAvatars 0.2

Non conoscevo questa triste storia
Davanti a queste tragedie non ci sono colori
Alessio da Teramo

bowo

Commento on maggio 15th, 2012. MyAvatars 0.2

Avevo 15 anni all’epoca e questa tragedia me la ricordo benissimo (queste immagini le avevo viste su TVP!) Per rispondere a Claudio, gli infamoni a 30 km di distanza da voi e’ felice x una cosa del genere probabilmente sono gli stessi che godono x frane e terremoti che ha avuto la ns citta’……che dire…. poverelli, loro godono di queste cose!
Un Anconetano fiero

SERENA

Commento on novembre 10th, 2013. MyAvatars 0.2

io non ero ancora nata in quel’ occasione ma c’ era mio padre anche se fortunatamente era tra i distinti e non gli è capitato niente……. mi racconta ogni tanto questo episodio e ogni volta mi vengono i brividi e le lacrime agli occhi pensando a tutti coloro che sono rimasti coinvolti. io non potrò mai capire e provare le emozioni di coloro che erano presenti e che hanno visto o subito tutto ma rimarranno sempre in me i ricordi dei racconti di mio padre e di questo video che lascia ben capire quello che è successo. FORZA SAMB SEMPRE E PER SEMPRE

kiranvarma - npeducations

Commento on febbraio 27th, 2014. MyAvatars 0.2

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