L’ULTIMO ULTRAS atteso film sul mondo delle curve

Scritto il 31st agosto, 2009 Autore: admin.
Categorie: Tematiche ultras. Letto 5.891

L’ultimo ultras di Stefano Calvagna

Stefano Calvagna, il regista e protagonista del film “L’ultimo Ultras” (ricostruzione verosimile della vita di un ultras italiano) racconta il suo film e parla degli scontri a San Benedetto nel 1987

Ha passato quindici anni della sua vita in curva, tra gli «Irriducibili» della Lazio. E ancora oggi si considera un ultrà. Stefano Calvagna, regista romano nato alle porte di Cinecittà e folgorato fin dal piccolo dal cinema di Sergio Leone e dal calcio, ha finito il suo nuovo film – l’undicesimo -, dedicato proprio al mondo del tifo organizzato. Quello dei «cattivi», che finiscono sui giornali solo quando sono protagonisti di fatti di cronaca o per le polemiche con i club e i calciatori, a cui dedicano la loro esistenza ma con cui non sempre riescono ad essere in sintonia. «L’ultimo ultras» uscirà nelle sale il prossimo 4 settembre, a poco meno di vent’anni dall’uscita di «Ultrà», il film di Ricky Tognazzi (tra i protagonisti Ricky Memphis e Claudio Amendola) che per primo sollevò il dibattito sul mondo delle tifoserie estreme in Italia. E a pochi giorni dalla discussa «tessera del tifoso» varata dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e già messa all’indice dall’arcipelago ultras.

Stefano, lei è stato un Irriducibile della Lazio e ora ha realizzato un film sugli ultrà. Cosa pensa della “tessera del tifoso”?
«È una stupidaggine, una sciocchezza. In questi anni ne abbiamo viste tante: a partire dal decreto Pisanu con l’introduzione del biglietto nominale e dei tornelli. Ora si sono inventati la tessera del tifoso. Ognuno di noi ha una coscienza. Gli stadi sono diventati dei fortini. A volte ci sono più poliziotti che tifosi. Chiediamoci perché in alcuni stadi inglesi il pubblico è seduto ai bordi del campo ed è separato dal terreno di gioco da una recinzione molto facile da superare per chiunque, mentre in Italia il campo è difeso da fossati e recinzioni metalliche altissime. Manca solo il filo spinato».

Non le sembra la logica conseguenza degli incidenti avvenuti in questi anni? Passando anche da Raciti a Sandri? Quale potrebbe essere allora, secondo lei, la soluzione al problema?
«Tutti sanno che gli incidenti non avvengono dentro allo stadio, ma fuori. Con internet, con i social forum, i telefonini tutto è più facile. Da quando io ero militante ad oggi non si contano neanche su una mano gli scontri all’interno delle strutture sportive, se non il lancio di fumogeni. Avviene tutto fuori dagli stadi, come è avvenuto per Raciti e Sandri. Per risolvere il problema bisogna iniziare a scrivere una pagina bianca e ripartire tutti da capo. L’Inghilterra è un modello sociale oltre che funzionale perché ha creato uno stadio ideale, come una multisala. Oggi si può andare in un multisala senza per forza recarsi al cinema. Lo stesso discorso vale per lo stadio: nel Regno Unito gli stadi sono di proprietà delle società e non comunali come in Italia e in ogni stadio c’è un contenitore di calcio e vita che va al di là della partita stessa».


Quando è diventato un ultrà?

«A 18 anni circa e ho militato fino 33 anni negli “Irriducibili” della Lazio. Ancora oggi sono un ultrà nel cuore, di quelli veri e mi sembrano lontanissimi i tempi in cui ci si ritrovava insieme ad altre cinquanta persone a scrivere qualche striscione con metafora o con sfottò prima di andare allo stadio tenendo qualche vecchio stendardo sottobraccio, insieme alla colletta per i fumogeni variopinti, quelli a barattolo, con torce a volontà. Conosco bene le supremazie territoriali scandite con i cori per 90 minuti dalla rispettive curve con lo scopo di incitare i calciatori a non mollare mai, talmente è forte l’identificazione con le sorti della squadra. E quasi sempre è un’ossessione intensa, condizionante, ma genuina. Per un ultras nessun raggiungimento nella propria vita personale equivale alla conquista di uno scudetto».

Non può però negare che la violenza faccia parte delle tifoserie organizzate. È un fenomeno che negli anni è diventato politico. Cosa ne pensa?
«Non si può generalizzare. In parte è anche vero, ma è un cane che si morde la coda. Le società non possono fare a meno degli ultrà, che sono anche persone speciali che si fanno migliaia di chilometri tutto l’anno e vivono una simbiosi totale con la squadra. Si tratta di sacrifici, risparmi e tanta fede calcistica. L’ultras non sta in casa a vedersi la partita quando piove o nevica, ma è là in curva a cantare a squarciagola. C’è sempre e chiede solo un applauso alla fine della gara. Spesso i calciatori non fanno neanche il gesto del saluto».


Nel suo film c’è anche Shevchenko che interpreta se stesso. Perché ha voluto il campione ucraino?

«Volevo un personaggio pulito, un uomo esemplare. Avevo pensato ad Andrij, poi per caso me lo ha presentato Giancarlo Lombardi (il co/protagonista del film, che nella vita è il capo dei “Guerrieri Ultras” del Milan, ndr) . Con lui abbiamo girato una scena significativa nell’Hotel Germano di Bardolino. Il copione prevedeva che Andrij fosse in vacanza sul lago di Garda dove incontra il protagonista (lo stesso Stefano Calvagna, ndr). «”Per­chè la violenza”? chiede Sheva al ti­foso. E quest’ultimo: “E come mai tutta questa indiffe­renza da parte vostra?”». Tra i due na­scerà poi una conoscenza, che porterà il capo curva Calvagna a una rifles­sione sul suo modo di vivere il tifo e, più in generale, sulla vita».

Ha mai caricato in uno scontro con altri ultrà?

«Sì, certo. Avevamo i nostri codici, ma la violenza non era la regola. Nel 1987 a San Benedetto del Tronto contro la Sambenedettese avevamo fatto un corteo dalla stazione allo stadio con le sciarpe della Lazio piegate in un certo modo, tipo indiani. Tra la Lazio e la Sambenedettese non correva buon sangue per una partita sospesa tra la primavera della Lazio e della Sambenedettese. Dai balconi ci tiravano di tutto: vasi, uova, insulti. Quel giorno eravamo pronti allo scontro, solo con altri ultrà come noi».

Il suo film è dedicato a Gabriele Sandri?

«No, me lo chiedono tutti per la mia appartenenza alla Lazio, ma non si specula sulla memoria di Gabriele. Lui è un angelo e lo porterò sempre nel mio cuore, come quella volta che ha suonato al mio matrimonio».

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24 commenti.

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ULTRAS

Commento on agosto 31st, 2009. MyAvatars 0.2

guardatevi il film,fate le critiche,ma lasciate stare il mondo ultras che è un altra cosa…..

a partire dal regista,giuro e spergiuro già dalle interviste dove mente 2 volte,una su sandri una sulla militanza in nord.

a proposito vi posto 2 comunicati,uno degli amici di gabbo,uno degli ultras laziali…

“Abbiamo saputo per caso che tra poco uscirà una nuova opera del Sig. Stefano Calvagna.

Premesso il totale disinteresse per l’opera che uscirà tra breve, “L’ultimo Ultras”, riteniamo opportuno, se non doveroso, fare delle precisazioni relative alle dichiarazioni che stanno facendo da corollario e che anticipano l’uscita del film.
Per onestà intellettuale occorre dire che ci riteniamo molto offesi dalle dichiarazioni rilasciate dal regista sulla presunta amicizia con il nostro Gabriele e, sopratutto, sulla dedica al “suo amico di una vita”, fatalità di questo film, con questo tema.

In questi 2 anni Gabriele ha trovato centinaia di amici inaspettati, come decine di fidanzate alle quali aveva consegnato il suo cuore.
Potremmo tranquillamente annoverare tra questi anche il Sig. Stefano, persona che come tanti conosceva Gabriele, ma nella realtà dei fatti lui non è una persona come le altre perchè è un conoscente di Gabriele che fa il regista (peraltro con successo discutibile) e quindi non è la prima volta che si propone per un film, o che, nell’ambito di un suo film, associa la sua fatica al nostro Gabriele.

A dire il vero in maniera schietta viene quasi il dubbio che lui voglia strumentalizzare proprio il nome di Gabriele per dare risonanza ai suoi lavori, come se fosse una nuova prova per invertire la rotta al terribile trend di risultati sempre più negativi dei suoi film precedenti.

Stefano Calvagna non è un amico di Gabriele; Stefano Calvagna conosceva Gabriele abbastanza da raccontarlo in maniera superficiale, solamente perchè, dato il suo lavoro di Dj, aveva suonato al suo matrimonio, e frequentato poi in maniera sporadica per un breve periodo.

Un tributo sincero di Stafano Calvagna a Gabriele sarebbe stato una dedica su pellicola da tifoso laziale a tifoso laziale, non una dedica che precede l’uscita di mesi, ne un’intervista lucida e chirurgica il giorno dopo quel tragico 11 novembre.

Il nostro auspicio è che il sig. Calvagna non sia l’ennesimo squalo che ciela dietro il nome di Gabriele Sandri i propri interessi.
Ci aspettiamo che prosegua non parlando più in via ufficiale e giornalistica di Gabriele.

GLI AMICI DI GABRIELE

“A questo, vogliamo aggiungere, come tifosi della Lazio, sempre presenti in casa e fuori, che smentiamo CATEGORICAMENTE storie o leggende che vedono il suddetto Stefano Calvagna, aver fatto mai parte dello zoccolo duro della curva nord.

Sia che si parli di Irriducibili, sia che si parli di Banda Noantri , Viking o Ultras, non solo non ha mai militato o fatto parte del gruppo, ma, salvo 3 / 4 occasioni nessuno lo ricorda presente in trasferte cosiddette “calde” .

Invitiamo quindi, il Sig. Stefano Calvagna a smettere di raccontare fantasie e mitomanie. Esser stato a Bergamo 1 volta in vita tua non vuol dire esser stato un Ultras della Lazio. Storie del genere, mancano di rispetto a chi, per la Lazio, ha dato tempo, anni,sangue, voce e libertà personale…ma sopratutto mancano di rispetto a chi c’è sempre stato e ha pagato con la vita !

la finisca quindi con queste eresie raccontando d’esser ciò che non è MAI stato…un ULTRAS DELLA S.S.LAZIO 1900 !

19 Agosto 2009

Ultras Lazio

http://forum.tifonet.it/index.php?showtopic=24216&st=220

http://img229.imageshack.us/img229/9599/64881184878191835152467.jpg

DANK

Commento on agosto 31st, 2009. MyAvatars 0.2

Per il semplice fatto che si fà chiamare ultrà invece che Ultras, secondo me questo film sarà una sola colossale! Poi quando sono venuti qui da noi hanno preso solo vasi e insulti, certo come no…

DANK

ULTRAS

Commento on settembre 1st, 2009. MyAvatars 0.2

quello dietro il protagonista è giancarlo lombardi,capo dei guerrieri ultras di milano. gruppo nato dopo los cioglimento della fossa,voluto dalle brigate. filo societari ,filo berlusconiani. idee molto confuse…prima contestano,poi osannano. strani giri d’affari,bussines,malavita,autorizzazioni e richieste per striscioni e coreografie,bagarinaggio,ricatti e minacce. sabato nel derby striscioni di ruffianaggine per berlusconi,e soprattuto pubblicità pe questo film dove comapre il loro capo(dal 4 settembre tutti al cinma perl’ultimo ultras..era lo striscione in sud).

ULTRAS E’ UN ALTRA COSA!

paolone

Commento on settembre 1st, 2009. MyAvatars 0.2

spero abbia intervistato i laziali che si sono chiusi nel ristorantino bar sito al molo di san benedetto ….. ho un ricordo di qella situazione molto chiaro ….e sono sicuro che starebbe bene nel film …bei tempi volavano botte ….che ti facevano bene ………andro’ a vedere il film

sez.Friburgo Rossoblù

Commento on settembre 2nd, 2009. MyAvatars 0.2

@paolone: mi sà che stai confondendo un pò quegli anni ’80.. Allora: nel 85/86 (5.giornata) fu l’anno dei Laziali assediati nei pressi del porto [ho ancora l'articolo del giornale] ; l’anno dopo nel 86/87 [Autunno '86] ci furono anche scontri, così come nel 87/88, ma non paragonabile a quel che successe il primo anno al Riviera con scontri sin dalla mattinata…
Se non sbaglio, gli “Irridubibili” sono nati nel 1987 e a SBT sono stati solamente l’ultima volta in Samb-Lazio del 87/88, quindi il corteo con lancio di ‘tutto’ dai balconi di cui Calvagna racconta, dovrebbe riferirsi alla prima giornata di ritorno 87/88 vittoria loro 2-1 e alla fine hanno raggiunto la serie A. Da allora non ci siamo più rivisti con i Laziali…

DANK

Commento on settembre 2nd, 2009. MyAvatars 0.2

Ngula Friburgo! :D

roberto

Commento on settembre 3rd, 2009. MyAvatars 0.2

un saluto a san benedetto dalla capitale.non mollate.curva sud ’73

ap

Commento on settembre 3rd, 2009. MyAvatars 0.2

Esatta la ricostruzione di Friburgo. Però anche nel 86/87 (vittoria nostra 1-0) ricordo le cariche dietro i distinti con una grossa formazione di celerini tra le fazioni.
Lanci di pietre (di cui il parcheggio era ancora pieno) contro i celerini a testuggine e poi carica con le cinte del Charro in mano, ma le cariche si infransero sulla celere.
Mai come quel giorno ero impressionato dagli avversari che avevamo davanti (per numero e qualità).
La storia della partita della Primavera sospesa la ricordo vagamente…

Mattia

Commento on settembre 8th, 2009. MyAvatars 0.2

al minuto 0.06 finalmente ti si vede in faccia perchè quel 28 ottobre 2007 ti sei visto solo di schiena… Milanista verme e Calvagna truffatore

Un saluto agli amici di Sambenedetto…Non mollate

Ultras Roma

francesco

Commento on settembre 18th, 2009. MyAvatars 0.2

io dico che solo che ha la mentalità ukltras potra considerarci veri tifosi e non quelli che vanno allo stadio con il cuscino per non spoccarsi le chiappette d’oro.

rangers1976

Commento on febbraio 2nd, 2010. MyAvatars 0.2

rangers 1976……. ultrà si diventa a 13 anni e non si finisce mai di esserlo quelli di una volta si andava in trasferta senza biglietti e senza soldi qualke panino rubato sull’autogrill cercavamo lo scontro con i tifosi e con i celerini e facevamo festa con i ns gemellati ci si capriva a vicenda aravamo tanti ma sembravamo uno solo…oggi è diverso

FRANCESCO

Commento on febbraio 3rd, 2010. MyAvatars 0.2

SOLO UNA COSA DICO …. PRENDIAMO ESEMPIO DAI NOSTRI FRATELLI INGLESI HOOLIGANS…. BASTA CON I PANNOLINI E LE MAMMINE CON I CASCHI BLU CHE CI ACCOMPAGNANO OGNI DOMENICA AGLI STADI. MA LI ABBIAMO I COGLIONI O NO? LI TIRIAMO FUORI??????????

Mauro C.

Commento on febbraio 17th, 2010. MyAvatars 0.2

il film lo si può vedere su megavideo. Penso di non essere assolutamente smentito nel dire che è il peggior film in assoluto sul mondo ultra’ e uno dei peggiori in assoluto nel mondo della cinematografia. Raccapricciante, indecente.

FRANCESCO

Commento on febbraio 18th, 2010. MyAvatars 0.2

ma riguardo il film non c’entra un cazzo con Ultra di Amendola, a parte che lui è un attore Stefano invece un Ultras pentito.

U*S

Commento on febbraio 18th, 2010. MyAvatars 0.2

ultras pentito??? e che è cosa nostra??? ma come si fa a scrivere ste stronzate??? amendola è molto piu ultras dentro di calvagna e lobradi messi insieme!

U*S

Commento on febbraio 18th, 2010. MyAvatars 0.2

* lombardi

FRANCESCO

Commento on febbraio 18th, 2010. MyAvatars 0.2

terun*

FRANCESCO

Commento on febbraio 18th, 2010. MyAvatars 0.2

U*S ti aspettiamo

DANK

Commento on febbraio 18th, 2010. MyAvatars 0.2

inglesi miei fratelli, MAI! Gente fredda e grigia, senza un minimo di passione, vuoi mettere con lo stile italiano????

U*S

Commento on febbraio 19th, 2010. MyAvatars 0.2

o francè ma si po’ sapè almeno da ddo cazzo scrivi?

FRANCESCO

Commento on febbraio 22nd, 2010. MyAvatars 0.2

cazzi miei U*Stronzo

FRANCESCO

Commento on febbraio 22nd, 2010. MyAvatars 0.2

Dank ti do pienamente ragione che è gente fredda però quando c’è da combattere se ne sbattono i coglioni degli sbirri di M. noi ogni domenica siamo costretti ad essere scortati come delle femminuccie…. Cazzo Noi Ultras siamo in tanti in Italia…ma ci vogliamo ribbellare????? Ultras Liberi e onore a Gabriele

U*S

Commento on febbraio 22nd, 2010. MyAvatars 0.2

bravo francè sei forte…sei grande.caz.zo hai offeso da dietro na tastiera. sai non è che adesso non ci dormo se non mi dici di quale tifoseria fai parte…m’hai scritto ti aspettiamo (soprattutto senza alcun motivo… mah…),volevo sapere solo dove? se non hai i cog.lio.ni di dire neanche da quale parte scrivi io sto solo perdendo tempo.

p.s. riguardio la discussione…lascia stare… gli inglesi ormai fanno uno scontro all’anno se va bene. loro combattono?? ma quando mai…. hannopiegato la testa come pecorelle e tutti a sedere in silenzio.

e comq questo film fa davvero schifo… rappresenta solo un co.glio.ne che ha come primo obbiettivo la sola violenza..ultras è molto di piu,organizzare coreografie,fare riunioni,organizzare il tifo,fare amicizia e condividere tutto con i tuoi fratelli. molto meglio ultrà di amendola.

marco

Commento on marzo 16th, 2010. MyAvatars 0.2

forza augusta mirè siamo sempre cn te forza curva sud da marco luca e jason

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